Le ultime riforme attuate in ambito previdenziale in Italia hanno certamente servito a renderlo più solido, ma comunque pieno di altre insidie.
In occasione della prima edizione della "Giornata nazionale della Previdenza", che si è tenuta l'altro ieri a Milano, Giorgio Napolitano ha fatto presente che quello della previdenza "è un tema che oggi investe le aspettative delle nuove generazioni in presenza di un mondo lavorativo in continua evoluzione, rapida evoluzione, che non riesce ancora a a superare i vincoli di una crescita insufficiente e di un altrettanto insoddisfacente tasso di attività e occupazione".
Il problema principale è che la previdenza complementare non riesce a decollare. Infatti, la diffusione della previdenza complementare in altri paesi si misura con il rapporto tra patrimonio dei fondi pensione e il Pil: l'Italia è agli ultimi posti tra i paesi della Ocse.
Non solo, il problema riguarda anche il rapporto tra previdenza pubblica e fondi pensione.
Tuttavia, Paolo Crescimbeni, presidente dell'Inpdap afferma: "il sistema pensionistico, è ormai in sicurezza per effetto degli interventi legislativi finora apportati".