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Andare in pensione anticipata? Allo studio possibili soluzioni

Il dibattito politico è ormai acceso e se ne parla sempre più spesso anche nei talk show e sui giornali, d'altra parte l'argomento interessa direttamente una larga parte di italiani: si tratta della nuova riforma sulle pensioni e sulla possibilità di pensione anticipata volontaria.

Al momento non esiste nessun documento ufficiale ma stando alle dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo, una proposta concreta dovrebbe venire presentata prima dell'inizio dell'estate, verosimilmente verso fine maggio o nei primi giorni di giugno.

Ad accendere il dibattito in questi mesi è proprio la possibilità di andare in pensione qualche anno prima del previsto; un vero e proprio sogno per quei tanti italiani che non vedono l'ora di salutare colleghi e colleghe e godersi il meritato riposo. La questione è però complessa e mette insieme questioni sociali e sostenibilità economica per il sistema pensionistico.

Il Governo sta infatti studiando delle modalità di flessibilità che non gravino troppo sulle casse dello Stato e che rendano quindi l'operazione economicamente fattibile. L'attenzione prioritaria, a quanto pare, verrà data soprattutto a chi svolge lavori particolarmente faticosi o chi si ritrova ad essere disoccupato a pochi anni dalla pensione e, in assenza di una nuova occupazione, rischia di rimanere a casa senza stipendio. Per soddisfare questi bisogni ed accontentare chi vorrebbe andare in pensione in modo anticipato, rispettando però gli obiettivi della finanza pubblica, sarà necessario studiare modalità nuove.

Tra le più quotate, sono attualmente allo studio dei tecnici delle penalizzazioni economiche (quindi una riduzione della pensione) per chi decide di abbandonare volontariamente il mondo del lavoro, oppure la formula del prestito pensionistico. Quest'ultima opzione prevede un accordo tra lo Stato, i lavoratori e le banche per cui a fronte di una riduzione della pensione, proporzionale agli anni di anticipo, si otterrà un vero e proprio prestito che garantirà la copertura della pensione fin dal primo giorno. A lasciare perplessi e a fomentare critiche su questa modalità è però la considerazione che così facendo, la copertura pensionistica verrebbe in parte delegata alle banche e ai cittadini stessi, sgravando lo Stato da un ruolo che fino ad oggi ha sempre avuto in modo esclusivo. Una cosa è certa, poche manovre del Governo sono così d'interesse pubblico quanto la manovra delle pensioni e c'è da star certi che nelle prossime settimane il dibattito si accenderà ancor di più.
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