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Il tasso mutuo maggio 2015 è stato del 2,68%

Ogni mese l'Abi (Associazione bancaria italiana) provvede a stilare un rapporto relativo ai tassi di interesse di mutui e prestiti riscontrati nel periodo di riferimento. L'ultimo rapporto dell'Abi ha, nello specifico, messo in luce che nello scorso mese di maggio il tasso di interesse sui mutui è risultato essere del 2,68%, e quindi ha evidenziato un lieve rialzo rispetto ai tassi di aprile, attestatisi, invece, al 2,63%. Si rimane, comunque, ancora piuttosto bassi rispetto ai tassi rilevati nel 2007, quando gli interessi sui mutui per l'acquisto di un'abitazione arrivarono al 5,72%. I tassi sui prestiti, al contrario, sono scesi, passando dal "3,49% di aprile al 3,44% di maggio" raggiungendo, così come affermato dall'Abi, il minimo valore storico. Considerando, nello specifico, i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese, si è scesi a quota 2,10%, con un ribasso dello 0.18% rispetto ad aprile.

Considerando, invece, le erogazioni dei finanziamenti, si è riscontrato che nel mese di maggio queste sono diminuite, su base annuale, dello 0,6% a fronte del ribasso dello 0,9% relativo ad aprile. "Questo di maggio 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da maggio 2012" ha dichiarato l'Abi, che ha poi aggiunto: "Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.815 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.403 miliardi di euro".

Per quanto riguarda, infine, le sofferenze, l'Abi ha dichiarato: "Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 10% ad aprile 2015 (8,8% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16,8% per i piccoli operatori economici (14,9% ad aprile 2014; 7,1% a fine 2007), il 16,9% per le imprese (14,2% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 7,2% per le famiglie consumatrici (6,5% ad aprile 2014; 2,9% a fine 2007). Anche le sofferenze nette registrano ad aprile 2015 un aumento, passando da 80,9 miliardi di marzo a 82,3 miliardi di aprile. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,56% ad aprile 2015 dal 4,42% di marzo 2015 (4,23% ad aprile 2014; 0,86%, prima dell’inizio della crisi)".

Tali dati confermano che gli effetti della crisi continuano a farsi sentire: aumenta costantemente, infatti, la rischiosità dei prestiti tanto che "le sofferenze lorde, che a marzo ammontavano a 189,5 miliardi di euro, ad aprile sono arrivate a 191,5 miliardi di euro".
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