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Cosa cambia dopo le decisioni della BCE sui mutui
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Con le decisioni prese dalla BCE riguardo la costo del denaro, ed ai tassi di interesse, quali saranno le conseguenze per quanto riguarda famiglie ed imprese italiane nell’abito dei prestiti e dei mutui. Secondo molti analisti del settore la famiglie italiane che hanno già acceso un mutuo, non subiranno cambiamenti sostanziali, mentre per quanto riguarda il credito, la stretta che si è verificata negli ultimi anni potrebbe a questo punto, allentarsi.
Le decisioni più importanti della Bce riguardano i tassi di interesse che sono calati, così che quelli sui depositi"overnight" sono ora in territorio negativo; l’avvio di un piano denominato Tltro, acronimo di "Targeted longer-term refinancing operation", che si traduce nella concessione di 400 miliardi di euro alle banche che conceranno alla clientela prestiti per un ammontare almeno pari al 7% della cifra in essere alla data dello scorso 30 aprile. Questi 400 miliardi saranno concessi agli istituti di credito con la formula del prestito agevolato. Un altro intervento che è stato annunciato da Mario Draghi, presidente della BCE è l’interruzione del "piano di sterilizzazione" riguardo agli acquisti di titoli del programma "SMP".
L’ultimo dei quattro interventi è relativo all’avviamento di un piano per l’acquisto degli "Asset-backed security", titoli legati ai prestiti concessi dalle banche. La domanda che circola è pertanto questa: quando ci sarà la vera ripartenza dei prestiti, e, se i tassi dei mutui avranno una tendenza alla discesa. Con la discesa dello spread sotto il 2%, si potrebbe registrare un effetto positivo per quanto riguarda i tassi dei nuovi mutui, ma anche chi ha già un mutuo in essere potrebbe provare a ricontrattarlo con l’istituto di credito, oppure effettuare una surroga
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