Cosa succede ad i mutui a tasso fisso e variabile in questo momento di crisi?
Alcuni segnali negativi purtroppo li stiamo già vedendo perché l’aumento dello Spread genera maggiori costi sui capitali per le banche stesse, i capitali vengono utilizzati dalle banche per le loro attività tra cui la concessione di mutui alle famiglie.
Nel momento in cui ottenere questi soldi in termini di profitto le banche devono ritoccare i loro guadagni, nel caso dei mutui il guadagno è denominato Spread, quest’ ultimo si somma al costo del denaro per determinare il tasso del mutuo , quando la banca non ha più margini di guadagno deve cercare di aumentare il tasso.
Guardando allo spread di Giugno e comparandolo a quello di settembre, c’è stato un aumento sui mutui a tasso fisso di 30 centesimi, sui tassi variabili gli incrementi sono stati tra i 10 e i 20 centesimi, naturalmente questo è solo l’inizio, molti istituti stanno ritoccando gli spread.
Se ho un mutuo a tasso variabile conviene passare ad un tasso fisso?
Se il mutuo ha una durata lunga è opportuno considerare di passare ad un fisso, al momento è possibile avere un tasso inferiore al 5%, che storicamente è una soglia molto contenuta.
Se invece il mutuo è di breve durata crediamo che non ci siano grossi aumenti delle rate, anche se la situazione è imprevedibile perché è difficile capire come i mercati reagiranno nel prossimo futuro