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Uno degli esponenti più importanti del mondo edilizio piemontese, ovvero il massimo dirigente del Collegio costruttore del capoluogo di regione afferma che questo risulta essere il momento più favorevole per concretizzare l'obiettivo tanto agognato, quello dell'acquisto di una casa.
Questa convinzione è data dal fatto che i prezzi del mattone non sono mai stati così bassi, così come la vantaggiosità delle agevolazioni: e come se non bastasse, anche per quel che riguarda i finanziamenti, vi sono delle interessanti novità. E che il vento stia cambiando lo dimostra il rinnovato interesse dei potenziali compratori.
Per stimolare questo accenno di ripresa, l'organismo che rappresenta il mondo edile piemontese è stato in prima linea nel dare il proprio contributo ad Unicredit e ad aiutare il grande istituto bancario a mettere "nero su bianco" le caratteristiche di un nuovo strumento giuridico-finanziario per l'acquisto degli immobili adibiti ad uso abitativo. Questo nuovo strumento, già in uso per gli immobili di tipo commerciale, altro non è che il leasing immobiliare. Qualcosa di simile per l'edilizia residenziale già c'è e si chiama "rent to buy", ma a detta di molti addetti del settore le regole che lo disciplinano tendono a renderlo poco appetibile.
Ora, grazie all'intervento dell'esecutivo, è diventato realtà il leasing immobiliare per quanto concerne gli immobili ad uso abitativo. L'obiettivo è quello di favorire la domanda da parte dei giovani e Unicredit è il primo istituto bancario a mettere questo strumento a disposizione di chi vuole comprare casa. Ma come funzionerà il leasing immobiliare? Unicredit acquisterà l'abitazione e il cliente si impegnerà a versare un canone mensile comprensivo di interessi e potrà, alla fine, riscattare la casa. Il privato dovrà versare subito almeno il 20% del valore dell'immobile e impegnarsi in un piano di rientro che potrà variare dai 10 ai 30 anni.
Molto interessanti sono le agevolazioni fiscali: se si ha un reddito che nei dodici mesi solari non supera i 55 mila euro e si ha meno di 35 anni si ha infatti "modo di detrarre ai fini Irpef il 19 per cento dei canoni fino a un massimo di 8 mila euro l’anno e il 19 per cento del prezzo di riscatto finale fino a 20 mila euro". Chi invece rispetta la prima ma non la seconda condizione potrà "detrarre dalle tasse che versa il 19 per cento, ma con un limite massimo di 4 mila euro per i canoni e di 10 mila per il riscatto". Ora non resta che attendere qualche tempo per capire se questo nuovo strumento finanziario avrà successo non solo in Piemonte ma a livello nazionale.
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