Dopo la decisione presa dal consiglio Ue, di innalzare il Core Tier 1,che sarebbe il fondo di sicurezza delle banche in particolari situazioni di stress economico che eviterebbe loro il fallimento, dal 5% al 9%, questa scelta ha destato non poche polemiche, soprattutto tra nazioni come, Italia, Spagna, Francia e Grecia, che sono esposti in maniera più diretta al provvedimento, poiché le rispettive banche di questi paesi hanno un maggiore gap monetario da sanare, per raggiungere la nuova soglia prefissata del Core Tier 1 a quota 9%.
In particolare, per le banche italiane, mancherebbero all’appello 14,7 miliardi di euro, per far si che tutte le banche raggiungano il Core Tier 1 al 9%, certo l’Italia si trova in una situazione avvantaggiata rispetto alla Spagna e alla Grecia, a cui mancano rispettivamente circa 26 miliardi di euro e 30 miliardi di euro, ma è messa peggio rispetto alla Francia, a cui mancano “solo” 8 miliardi.
Le banche italiane che dovranno impegnarsi a colmare questo gap sono, Monte dei Paschi di Siena che deve trovare 3,1 miliardi di euro, Ubi Banca a cui manca 1,5 miliardi di euro, e Banco Popolare che dovrà recuperare 2,8 miliardi di euro; questa è la situazione per quanto riguarda le banche medio-grandi dove il gap totale per queste tre banche ammonta a 7,4 miliardi di euro, mentre per i colossi Unicredit e Intesa Sanpaolo, soltanto l’istituto di Piazza Cordusio dovrà far fronte ad un deficit di 7,3 miliardi di euro, poiché Intesa Sanpaolo è ancora forte della ricapitalizzazione avvenuta prima di quest’estate pari a 5 miliardi di euro, che vale un Core Tier 1 attuale per Intesa Sanpaolo del ben 10,2%.