Oggi parleremo di un tema molto caldo per questo 2017, in particolar modo andremo a parlare di reflazione, ossia quel fenomeno economico che fa seguito ai periodi di deflazione, dove il costo della vita torna a riemergere al rialzo con possibili modifiche da parte delle politiche monetarie e dalle banche centrali, un caso emblematico è quello della Federal reserve che dal 2015 se pur in modo molto lento ha iniziato ad alzare il costo del denaro, questa tendenza dovrebbe proseguire anche nel 2017, stando alle dichiarazioni della banca centrale americana, ma non solo anche in Europa, si sta assistendo al ritorno dell’inflazione, non solo in Italia, ma anche in Spagna e in Germania ed ecco che il clima potrebbe essere favorevole ad asset come l’oro, che maggiormente performano meglio in periodi costruttivi come il rialzo del costo della vita.
Dunque a questo punto come operare in borsa in periodi di reflazione, significa, variazione positiva di inflazione, come già detto, è un aumento del costo della vita e dei prezzi al consumo, in Italia l'inflazione non è dovuta da una ripresa dei consumi, ma da che è spinta che arriva dall’esterno, dai prezzi dell’energia che salgono e di conseguenza gli importi delle bollette di luce, acqua e gas lievitano, ed inoltre spinta dall’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli a causa del maltempo di Dicembre e Gennaio.
Per L’Italia non è una cosa molto positiva ed il risultato è che il bel paese rimane indietro dell’1% rispetto alla Germania, in parte questo dato ci fa guadagnare in termini di competitività per i nostri prodotti.
In ultimo aspetto stiamo vedendo una forte accelerata dell’inflazione dovuta al fatto che un anno fa è stato segnato il prezzo minimo del petrolio a 26 dollari al barile, guardando la finestra dei 12 mesi passati nel punto più basso del petrolio, il punto massimo di flesso, dopodiché è vero che il greggio è salito, ma ad un certo punto si è stabilizzato e quindi questa grande inflazione che noi vediamo adesso, che in Germania si posiziona al 2% porterà una pressione su Draghi affinché termini il quantity less in realtà andrà stabilizzandosi.
Per quanto riguarda le obbligazioni dobbiamo dividere la parte dedicata al corporate e la parte dedicata al sovrano, sul corporate è bene puntare a tassi variabili su aziende con poco debito, perché le aziende che hanno molto debito in un panorama di tassi crescenti, cominceranno ad avere dei problemi di bilancio e quindi queste stesse aziende di cui sarebbe meglio non acquistare le obbligazioni, saranno le stesse a non essere candidate come azioni da acquistare come investimento azionario.
Per quanto riguarda il governativo, puntare sempre sui tassi variabili, titoli che sono agganciati all’inflazione con durata tendenzialmente corte per quel che riguarda il tasso fisso, per corta intendiamo al massimo 5 anni, perché se dovessero salire i tassi di interesse a quel punto avremmo dei problemi di conto capitale.
Per quanto riguarda le azioni siamo in una fase ciclica di espanzione dei consumi, anche se ancora non è evidente, dunque puntare su larghi prodotti di consumo come la grande distribuzione e tutto ciò che è al supporto delle infrastrutture, come i cementieri, altro Asset potrebbero essere le autostrade perché i commerci si muovono di più su ruota, altri ancora potrebbero essere i petroliferi tenendo presente la situazione del passato, dunque operiamo con cautela.