Ancora allarme per le Pmi: i nuovi listini sono in crescita tra il 10 e il 15%. Moltissimi imprenditori ed associazioni di categoria, fanno capire che i margini e il fatturato delle nostre imprese sono di nuovo in pericolo a causa dell'effetto combinato per il "super-euro" che sconvolge il mercato e limita la vendita di materie prime.
Materie prime come il frumento, il rame, il cotone, la gomma, il petrolio e l'alluminio, che hanno raggiunto prezzi di listino esorbitanti e che affligono le piccole e medie imprese italiane prive di una copertura finanziaria abbastanza solida da poterle sostenere.
Ma quella delle materie prime è soltanto una delle due angoscie che riguardano il mercato. L'altra infatti, è la forza dell'euro che negli ultimi mesi è diventata una sorta di freno per le esportazioni che sono diminuite drasticamente. L'export, per molte aziende italiane è una ricchissima fonte di guadagno, che adesso purtroppo è destinata ad andare sempre più lontano a cercare la crescita.
I settori che soffrono maggiormente sono quello tessile in primo luogo, quello chimico e per ultimo ma non meno importante quello alimentare. Il settore alimentare è già da tempo in crisi ed in molti danno la colpa di questo calo al Pet (la resina termoplastica con la quale si fabbricano le bottiglie) dal momento che è aumentata del 60% a causa della frazione di petrolio che la compone.