Sul mercato dei prestiti esistono diverse tipologie di accesso al credito: prestiti personali, prestiti finalizzati, soluzione di micro credito, prestiti veloci, cessione del quinto e formule per protestati o cattivi pagatori.
I
prestiti cambializzati rientrano nella macro categoria dei prestiti personali per i quali è previsto un piano di ammortamento tramite cambiali a scadenza mensile. Questa rappresenta la distinzione principale rispetto ai prestiti tradizionali per i quali, invece, le rate vengono saldate tramite c/c o bollettino.
I finanziamenti cambializzati non sono legati ad alcuna dichiarazione di finalità e generalmente vengono richiesti per liquidità. Le rate di rimborso sono costanti e a tasso fisso secondo quanto concordato con la società erogante. A copertura del finanziamento in questo caso vengono sottoscritte una serie di cambiali: le cambiali vanno pagate obbligatoriamente presso il medesimo istituto presso il quale sono appoggiate, che non necessariamente deve essere la propria banca. Per accedere ad un prestito cambializzato, il soggetto richiedente è tenuto a presentare un apposito modulo di richiesta allegando la copia della propria busta paga e i documenti per la valutazione di fattibilità.
Per quanto riguarda l’erogazione di finanziamenti cambializzati, in genere, possono essere richieste una serie di garanzie accessorie a tutela del prestito: nel caso di lavoratori dipendenti, l’istituto adotta il
TFR come garanzia sul rimborso del finanziamento cambializzato.
Per questa tipologia di
prestiti, gli importi erogabili variano in base al soggetto e alle garanzie offerte: di solito è possibile ottenere dai 5 mila euro fino ad un massimo di 40 mila euro. La durata del prestito è compresa tra i 12 e i 120 mesi. La domanda di prestiti cambializzati può essere inoltrata anche nel caso siano attivi nel medesimo periodo altri finanziamenti. I finanziamenti cambializzati sono una risorsa di accesso al credito utilizzata spesso dai soggetti segnalati al CRIF, Centrale Rischi Finanziari.