Il rialzo del costo del denaro che ha portato dall’1,25% all’1,50 % il tasso di rifinanziamento pronti contro termine e ha fatto salire allo 0,75% e al 2,25 quello sui depositi e quello marginale. Anche se non è una novità il fatto che sarebbero aumentati i tassi di interesse. E come ribadisce secondo il presidente della Banca centrale europea (Jean Claude Trichet), aumenta a causa dei “rischi in aumento per la stabilità dei prezzi”.
La Bce monitorerà da vicino lo sviluppo dell’inflazione, che nell’area dell’euro “resterà in futuro nettamente sopra il 2% nei mesi a venire. All’interno del processo produttivo restano rilevabili pressioni al rialzo, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dell'energia e delle materie prime”.
“Guardando a come il rialzo del costo del denaro inciderà sul mercato dei mutui sottolineiamo che i tassi si muovono al rialzo stabilmente fin dall’inizio dell’anno e questo ha gradualmente modificato le scelte delle famiglie Nel primo semestre del 2011 sono aumentate le richieste per finanziamenti a tasso variabile, che a giugno sono arrivate al 45% del totale. Ad esse si somma un altro 22% di variabili con cap.
La preferenza verso il tasso fisso è invece arretrata dal 37 al 30%, “dal momento che le migliori offerte si sono allontanate dai minimi di fine 2010 e sono ora a ridosso del 5%, un livello storicamente ancora basso e interessante”
Molti analisti però valutano che nel lungo termine le prospettive di rialzo dei tassi “non siano eccessive e che quindi il tasso variabile potrebbe restare al di sotto o in linea con questi valori di tassi fissi” conclude.