Approda il piano industriale sul tavolo del consiglio d’amministrazione a Fiumicino, cruciali sono le risorse che i soci sono disposti a mettere in campo per finanziarlo.
Secondo alcune fonti vicino al dossier il consiglio non dovrebbe dare l’approvazione al piano industriale, ma deve solo valutarlo, capire quali sono le risorse per finanziarlo, tutto per garantire la liquida di cassa che è quasi in esaurimento, potrebbe durare al massimo fino alle fine del mese.
Quindi la riunione di oggi non dovrebbe approvare il piano, ma portare ad un accordo tra i soci forti come Etihad che detiene il 49% del’ex compagnia di bandiera e le banche azioniste Unicredit e Intesa San Paolo che attraverso CAI detengono il 51%.
Sostanzialmente il piano si preannuncia abbastanza duro, le banche azioniste vogliono una maggiore riduzione dei costi, secondo l’ultimo serrato confronto tra Cramer Ball e le banche, sembrerebbe che gli esuberi di cui hanno parlato indiscrezioni di stampa potrebbero arrivare a 2000, parliamo naturalmente del personale diretto di Alitalia.
Si parla di un taglio degli stipendi del 31% con la messa a terra di 20 aerei e nessun investimento nel lungo periodo, quindi le banche azioniste prima di finanziare questo piano, che ricordiamo entro la prossima settimana, dovrebbe arrivare sul tavolo di governo e sindacati che vogliono vederci chiaro e abbattere a tutti i costi, perché preoccupati sulla tenuta occupazionale, a rischio oltre 4000 posti di lavoro se calcoliamo anche l’indotto.