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Periodo nero per il settore edile
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Si tratta di una crisi duratura quella che ha colpito il settore edile nel 2008 e che continua tuttora a flagellare il settore senza lasciare intravedere spiragli per una possibile ripresa in un futuro prossimo, si stima infatti che nel quinquennio 2008-2012 il comparto dell'edilizia perderà fino al 24% degli investimenti, tornando ai livelli della prima metà degli anni novanta.
La quota dei disoccupati dal 2008 si appresta a toccare le 400.000 unità, ed i rami dell'edilizia più colpiti dalla crisi sono, quello di nuove costruzioni abitative che ha registrato un calo del 40,4%, edilizia privata a scopo non abitativo -23,3%, opere pubbliche -44,5%, mentre si pone in controtendenza il ramo della riqualificazione delle strutture residenziali che subisce un incremento del 6,3%.
Inoltre diminuisce del 19% anche il numero delle imprese iscritte alle casse edili, mentre gli operai iscritti sempre allo stesso albo sono calati del 23%, stessa sorte è toccata alla richiesta dei lavori pubblici che dal 2003 al 2010 è crollata del 57,8%, la cosa più grave è che l'emorragia nel settore edile non accenna a fermarsi e nel 2012 potrebbe chiedere un ulteriore tributo in termini di disoccupazione e cali di richieste.
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