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Manovra finanziaria 2017

Niente nuova tassa, iva congelata, misure per imprese e aziende, chiusura di Equitalia ce ne abbastanza perché il governo descriva questa finanziaria da 27 miliardi, come una manovra tutta volta a crescita, competitività ed equità, in particolare sull’addio ad equitalia, la soddisfazione di Renzi è evidente e il vice ministro dell’economia Zanetti evidenzia che andare avanti con persone non riescono a pagare è un danno per loro, ma anche per i loro creditori, che hanno tutto da guadagnare, chi ha delle cartelle torni ad essere solvibile e per farlo, facciamo ovviamente pagare tutta l’imposta, su questo non ci sono sconti, sarebbe un’ingiustizia su chi ha pagato il dovuto, ma abbattiamo completamente le sanzioni e gli interessi di mora.

Il governo sostiene compatto la manovra, mentre sindacati trovano insufficienti i fondi per i rinnovi dei contratti e sul fronte dell’opposizione molto critici sono i 5 stelle, Forza Italia con Brunetta parla di una manovra tutta deficit e marchette e la Lega Nord attacca “ Questa manovra economica è una presa in giro, l’APE, l’anticipo pensionistico è una truffa e una rapina, non puoi costringere i 65enni a chiedere un mutuo ventennale per andare in pensione qualche mese prima rispetto a quanto previsto dalla Fornero, è una rapina a cui la lega si opporrà e poi truffa nella truffa i 100 milioni di euro regalati ai sindaci che accolgono degli immigrati nei loro paesi.”

Renzi intanto ribadisce una crescita all’1% per il 2017, contando anche sul pacchetto di misure in sostegno delle aziende, messo in campo dal ministero dello sviluppo economico che fa capo a Calenda e a chi dice che è una manovra fatta solo di promesse, risponde,  “Ricordo che si tratta di un disegno di legge che ha tutte le coperture.”

Il governo presenta una legge di bilancio triennale che vale per il 2017, 27 miliardi di euro una cifra più alta delle attese che ci fa chiudere l’anno con un deficit al 2,3% anch’esso più alto del previsto, ma che dovrebbe far crescere la nostra economia dell’1% l’anno prossimo, l’elenco delle misure annunciate è lungo, 10 miliardi se ne vanno per bloccare l’aumento di Iva e accise dal prossimo 1 gennaio, poi ci sono gli attesi interventi sulle pensioni, da una parte arrivano quattordicesime più sostanziose per i pensionati e un aumento della soglia sotto il quale non si pagano le tasse, dall’altra la possibilità di andare in pensione 3 anni e sette mesi prima accettando però un taglio dell’assegno mensile del 5% all’anno, in tutto, il pacchetto pensioni vale 7 miliardi di euro spalmati su 3 anni.

Al piano casa Italia con i fondi per la ricostruzione del terremoto in centro Italia saranno destinati 4 miliardi e mezzo, parte di un più corposo pacchetto di investimenti pubblici che in tutto vale 12 miliardi in 3 anni, soldi anche per il pubblico impiego annunciate 10000 nuove assunzioni e fondi per il rinnovo dei contratti per un totale quasi di 2 miliardi e 2 miliardi anche la cifra in più che arriverà al fondo sanità con soldi per l’acquisto di farmaci anticancro e vaccini.

Per la famiglia arrivano 600 milioni, 1 miliardo per scuole ed università, il canone Rai scende da 100 a 90 euro.

Per quanto riguarda le imprese la misura più sostanziosa è l’abbattimento dell’IRES che passa dal 27,5 al 24%, confermato il bonus ristrutturazioni esteso anche a condomini e alberghi, viene poi abolita per 3 anni l’irpef agricola, in un decreto collegato arriva infine la chiusura di Equitalia dal 1 giugno dell’anno prossimo.

Per le vecchie cartelle esattoriali si aprono i saldi, le cifre dovute andranno pagate, ma senza interessi, con questa misura lo stato conta di incassare 4 miliardi di euro, soldi che entrano a far parte delle coperture di una manovra sostanziosa.

Per trovare le altre coperture lo stato si affida, oltre all’extra deficit, ad una nuova edizione “Voluntary Disclosure” con tagli e razionalizzazioni della spesa pubblica.
La parola ora passa a Bruxelles che riceverà il testo domani e dovrà dire la sua soprattutto sullo sforamento del deficit e da giovedì al parlamento.
Basta Equitalia, sanatoria sulle cartelle in circolazione

Le tasse vanno pagate, anche se le sanzioni e i ritardi saranno ormai solo un ricordo con la speranza di incassare oltre 4 miliardi dovuti allo stato Italiano da privati e aziende.

Questo è il ragionamento che il governo ha fatto rottamando le cartelle che arrivano da Equitalia e come dice Renzi “pagare meno, pagare tutti”. Si attende solo il decreto che sarà varato nei prossimi giorni, una grande possibilità per chi ha accumulato interessi su interessi che spesso arrivano anche al 200% dell’importo evaso senza calcolare gli interessi di mora. Scompare anche l’aggio, la percentuale del 3% annuo su servizi che Equitalia eroga per incassare il denaro, senza dimenticare che l’interesse sale al 6% se il pagamento della cartella viene fatto dopo 2 mesi dalla notifica.

Rimangono comunque gli interessi legali, ma fortunatamente sono una piccolissima entità si parla di mezzo punto percentuale. Novità anche per le cartelle esattoriali che riguardano le tasse erariali IRPEF e IRES e previdenza.

Per aver diritto alla sanatoria bisogna fare richiesta e per chi sta pagando potrà ottenere questa agevolazione solo sulle cartelle ancora da pagare.

Il valore delle cartelle ancora non pagate è di oltre 50 miliardi ed il governo spera di raccogliere oltre 4 miliardi, il ministro Padoan dichiara che l’operazione non sarà facile e che servono ulteriori aggiustamenti.
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